Sanzioni

Sanzioni per chi assume una badante o una colf in nero


Una famiglia che dà impiego ad una colf o badante senza averla messa pienamente in regola può incorrere in sanzioni salatissime, sia di natura amministrative, che civile e penale. 

Negli ultimi anni Il Ministero del lavoro ha infatti inasprito le sanzioni per contrastare il lavoro in nero.

 
Se non si comunica l’assunzione
Prima di tutto, per il solo fatto di non aver comunicato l’assunzione o le variazioni nel rapporto di lavoro, la legge prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa da € 200 a € 500 per ogni lavoratore alla Direzione Provinciale del Lavoro.
Se non si pagano i contributi
Il datore di lavoro deve pagare sanzioni civili per l’omesso pagamento dei contributi pari al 30% su base annua per ciascun lavoratore. Il calcolo viene fatto sull'importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di € 3.000, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata. Quindi, anche per una sola giornata di lavoro “in nero”, il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di € 3.000. Questa sanzione civile è cumulabile con le sanzioni amministrative per la mancata comunicazione e per la mancata iscrizione all'Inps nei termini stabiliti.
Se la colf è extra-comunitaria
Tutto diventa più grave se il lavoratore è cittadino extracomunitario senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto o revocato. In tali casi è previsto una multa pari a € 5.000 per ciascun lavoratore occupato irregolarmente e la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

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